Retore e storico greco. Discepolo di Diogene il Cinico, fu
esponente della scuola cinica. Fu amico di Alessandro Magno, di cui
probabilmente divenne precettore e dal quale, inviato come ambasciatore di
Lampsaco, ottenne clemenza per la città evitandone la distruzione (da
ciò la denominazione
A. di Lampsaco). Delle sue opere di soggetto
storico, le
Storie Elleniche ebbero ampia fortuna e furono
successivamente imitate da Eforo; di esse, che occupavano ben 12 libri, ci sono
giunti soltanto frammenti (circa 40). In stato frammentario sono state
tramandate anche le
Storie intorno a Filippo e le
Gesta di
Alessandro. Va attribuita inoltre ad
A. la
Retorica ad
Alessandro, anticamente creduta di Aristotele, che è l'unico testo
pervenutoci riconducibile all'arte retorica sofistica. Un trattato di tecnica
oratoria (
Le arti) e un
Encomio di Elena sono andati, invece,
completamente perduti; si ha notizia, inoltre, di numerosi discorsi pronunciati
da
A., di argomento politico e giudiziario. La doppia formazione, storica
e retorica, dell'uomo si riflette in tutte le sue opere, che lasciano ampio
spazio, indifferentemente, ad artifici retorici e ad esemplificazioni tratte
dalla storia più o meno recente (Lampsaco 380 a.C. circa - 320 a.C.
circa).